Bonus 110 – Biodiversità urbana in pericolo !
L’avvio di migliaia di interventi di recupero o restauro in seguito all’agevolazione fiscale promossa dal governo ha messo in allarme gli zoologi e gli ambientalisti italiani.
Le nostre città ospitano nelle cavità e negli spazi esistenti fra le tegole, nei sottotetti, cornicioni e cassettoni, buona parte di quella che si può definire Biodiversità Urbana.
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L’associazione Monumenti Vivi ha lo scopo di studiare e valorizzare la biodiversità urbana, identificando e certificando i Monumenti Vivi presenti nei centri abitati.
L’interesse per i Monumenti Vivi comprende l’ambito interdisciplinare concernente:
– Biologia della conservazione (gestione delle specie animali),
– Architettura (buone pratiche per la gestione e ristrutturazione dei monumenti) ed
– Economia (agricoltura, sanità, turismo naturalistico e culturale)
Lo slogan “Monumento Vivo” è stato coniato dai fondatori del workshop “Festival dei rondoni – swift & fun” ideato e realizzato per favorire la conservazione dei rondoni italiani.
Un Monumento Vivo è un edificio, antico o moderno, le cui caratteristiche architettoniche hanno determinato l’insediamento di colonie di rondoni, durante il periodo riproduttivo, e di altre specie di interesse conservazionistico.
L’identificazione di colonie di rondoni , nidificanti in un edificio permette di certificarlo come Monumento Vivo e di attuare le dovute tutele in caso di ristrutturazioni e restaurazioni.
Attualmente le opere di restauro prevedono l’installazione di elementi per impedire la proliferazione dei colombi urbani, ma in questo modo vengono escluse anche le specie benefiche che condividono la stessa nicchia ecologica.
Tali specie sono: rondone comune Apus apus, rondone pallido Apus pallidus e rondone maggiore Tachymarptis melba, rondine Hirundo rustica, balestruccio Delichon urbica, e rapaci diurni come il gheppio Falco tinnunculus, il falco pellegrino Falco peregrinus e il grillaio Falco naumanni e rapaci notturni come la civetta Athene noctua, il barbagianni Tyto alba e l’allocco Strix aluco; i chirotteri come il pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii, il pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus e il pipistrello di Savi Hypsugo savii, rinolofo maggiore Rhinolophus ferrumequinum, il vespertilio maggiore Myotis myotis e il vespertilio di Blyth Myotis blythii, e infine alcuni rettili come geco comune Tarentola mauritanica, lucertola muraiola Podarcis muralis oltre a numerosi invertebrati utili per l’ecosistema e di interesse conservazionistico.
Rondoni, rondini, balestrucci, chirotteri, gechi e lucertole presentano un’alimentazione esclusivamente insettivora e possono essere considerate armi biologiche contro insetti dannosi per l’agricoltura (es. afidi, formiche alate), moleste e/o vettori di patogeni (es. zanzare, mosche, moscerini).
I Monumenti Vivi sono edifici che rappresentano veri e propri centri di biodiversità. Chi li gestisce attua misure di protezione e interventi di gestione che garantiscono alla fauna ospitata applicazione concreta delle disposizioni normative che la tutelano. Si tratta in prevalenza di edifici e siti del Patrimonio culturale, nei quali si realizza la tutela integrata dei beni culturali e ambientali, nell’interesse delle generazioni presenti e future. Gli edifici che ospitano la fauna urbana possono essere considerati dei veri e propri centri di biodiversità in un ambiente interamente costruito dall’uomo e notoriamente povero di elementi naturali.